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San Vito lo Capo, un piccolo Comune della provincia di Trapani, incastonato sull’estrema punta dell’omonimo promontorio che si protrae nel meraviglioso mar Mediterraneo è caratterizzato da una delle più belle spiagge del sud Italia, che si estende su un tratto di costa di oltre tre chilometri.
Benché all’interno delle numerose grotte che si affacciano sul mare di San Vito lo Capo siano ancora presenti chiari elementi di insediamenti umani risalenti ad epoche lontanissime, la prima vera costruzione di cui si ha notizia risale al III secolo d.C. ed era una piccola cappella dedicata a San Vito martire, patrono del borgo marinaro.
La leggenda vuole che intorno al 300 d.C., durante le persecuzioni volute da Diocleziano, un giovane nobile cristiano, di nome Vito, fuggì in barca da Mazara insieme con il suo precettore e con la nutrice Crescenzia, approdando sulle coste di Monte Erice, dove iniziò a diffondere la parola di Dio ed a guarire gli infermi. Malgrado avesse operato molti miracoli Vito non fu accolto in quel luogo con benevolenza, scatenando l’ira divina che si abbatté sul borgo sotto forma di una frana che lo seppellì quando i tre profughi lo lasciarono.
In quel momento la nutrice, poi divenuta Santa Crescenzia, secondo la leggenda, si girò per vedere la città che crollava divenendo di pietra proprio nel punto dove adesso sorge la cappella, alla quale tuttora gli abitanti del luogo attribuiscono poteri magici. San Vito, invece, subì il martirio poco dopo.
Negli anni la fama della chiesetta e dei “miracoli” di San Vito e di Santa Crescenzia crebbe tanto che per accogliere i tanti pellegrini che accorrevano per visitare qui luoghi ed anche per difenderli dai briganti, la costruzione fu trasformata intorno al ‘400 in un alloggio fortificato. Si narra che tale santuario avesse una tale fama da essere rispettato anche dai corsari, nemici dichiarati della fede cattolica. Col passare del tempo alcuni fedeli iniziarono a costruire le proprie abitazioni nei pressi della fortezza e intorno alla fine del 1700 si formò il primo vero centro urbano.
Oggi rinomatissima località turistica per le sue eccezionali bellezze naturali, San Vito lo Capo dispone di un moderno porto, edificato all’interno di un golfo delimitato a ponente ed a levante da due estese propaggini rocciose che lo rendono estremamente sicuro, come noto sin dai tempi dei fenici, che vi trovavano riparo per sfuggire alle tempeste.
Il porto protetto è dal molo di sopraflutto, della lunghezza di circa 430 m banchinato ed a gomito e da quello di sottoflutto, che si estende per 180 m e presenta una banchinatura solo nell’ultimo tratto. All’interno del molo di sopraflutto, in direzione Sud-Ovest, è collegato un ulteriore moletto di circa 100 m banchinato. In considerazione del fatto che a seguito delle mareggiate invernali frequentemente si crea un fenomeno di insabbiamento della testata del molo di sottoflutto, si consiglia, di mantenersi a distanza di sicurezza dal fanale rosso posto su quel molo.
I diportisti potranno ormeggiare sia alla banchina interna del molo di sopraflutto, sia alla banchina del molo di sottoflutto che, durante il periodo estivo è a loro destinata che, infine, ai pontili galleggianti gestiti da:
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