Marina di Teulada Verified
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Lungo la costa Jonica lucana, incastonata tra i fiumi Basento e Cavone, troviamo l’affascinante borgo di Marina di Pisticci, frazione rivierasca dell’omonimo Comune della provincia di Matera. Considerata da molti la Perla delle coste della Basilicata, dispone di un litorale di circa 8 chilometri connotato da spiagge dorate e fondali bassi e cristallini, particolarmente adatti ad un turismo familiare in cerca di relax e piacevolissime passeggiate, magari addentrandosi nella rigogliosissima pineta che costeggia la spiaggia. Tali caratteristiche hanno fatto sì che il litorale pisticcese sia stato insignito, da lungo tempo, del prestigioso riconoscimento della “Bandiera Verde”, concesso dall’Associazione Pediatri Italiani che, ogni anno, stila l’elenco delle località marine con caratteristiche adatte ai bambini.
Ma non finisce qui l’elenco degli attestati di qualità concessi a questo fantastico tratto di costa lucana dove, dal 2009, troneggia anche il favoloso “Porto degli Argonauti”. Dal 2019, infatti, la Foundation for Environmental Education (FEE) ha assegnato a Marina di Pisticci, riconoscendone le qualità naturalistiche e ambientali, la Bandiera Blu, premio concesso alle spiagge d’eccellenza e confermato anche per il 2024.
Come detto Marina di Pisticci è una delle Frazioni del Comune di Pisticci, uno dei cento comuni della “Piccola Grande Italia”, che si trova a circa 23 chilometri nell’entroterra della Lucania, famosissimo per essere contornato dai meravigliosi “calanchi lucani”, ovvero immensi solchi argillosi che rendono il paesaggio estremamente affascinante.
Come testimoniano le numerose necropoli rinvenute nei pressi di Pisticci, quel territorio vide i primi insediamenti umani circa nel X secolo a.C. L’area tuttavia assunse importanza a seguito della colonizzazione Greca quando con il nome di Pistoikos divenne un importante centro sotto l’influenza della potentissima colonia di Metaponto, prima di passare sotto il dominio dei Romani.
Occupata dai Normanni intorno all’anno 1000, che vi costituirono il feudo di Pisticci, per secoli dovette combattere le frequentissime e violente incursioni dei pirati saraceni e, per tale motivo, furono erette, nel territorio metapontino, numerose torri di avvistamento.
Cessate le incursioni saracene, tuttavia, all’inizio dell’800 quell’area fu particolarmente colpita dall’azione del brigantaggio. La leggenda narra che, proprio nel mese di febbraio del 1808 una di queste bande di briganti, capeggiata da Nicola Pagnotta, si accingesse ad attaccare la città e, mentre il comandante della Guardia Civica predisponeva le difese, alcuni cittadini, credendo ingenuamente alle lusinghe ed alle promesse di ricchezza del capo dei banditi, lo aiutarono ad entrare in citta. Una volta fatto accesso all’interno delle mura i 100 malviventi mostrarono le loro vere intenzioni, razziando il paese, senza risparmiare né donne né bambini. Si narra che il capo dei briganti fu poi tradito da una delle sue amanti e, dopo essere stato catturato e condannato a morte, venne smembrato e le parti del suo corpo furono divise fra i paesi che aveva razziato. Secondo questa macabra leggenda a Pisticci furono mandate le gambe che sarebbero state sepolte sotto la chiesa della Concezione, dove attualmente sorge la Contrada Pagnotta.
Sempre nel 1808 Pisticci fu sollevata dal regime feudale e nel 1861, entrò a far parte del regno d’Italia.
Se ormeggiate nel fantastico Porto degli Argonauti per trascorrere una vacanza, si consiglia assolutamente di non lasciarsi sfuggire l’occasione di visitare le numerose attrazioni di Pisticci tra cui segnaliamo:
Per chi invece dovesse preferire mantenersi più vicino al Porto degli Argonauti, si suggerisce di visitare l’area archeologica dell’antica colonia greca di Metaponto dove è possibile ammirare i templi dedicati alle dee Atena e Afrodite, nonché al dio Apollo.
Il Porto degli Argonauti, esempio italiano di stile ed efficienza, circondato dall’incontaminata e lussureggiante natura della Basilicata e da una spiaggia privata di finissima sabbia dorata, arricchito da un complesso architettonico di ville, appartamenti, hotel, piazzette, marina e tanto verde, disegnati dall’architetto Luigi Vietti, sembra essere stato creato per soddisfare anche la clientela più esigente.
Inaugurato nel 2009, appositamente per il diporto nautico, nazionale ed internazionale, l’approdo è riuscito a crearsi in pochissimi anni un’immagine da vero protagonista come approdo turistico e crocevia della navigazione di tutto rispetto tra quelli del centro del Mediterraneo. Si trova, infatti, in una posizione ideale per scoprire i tesori della Lucania, della Puglia, della Calabria e per proseguire verso lidi più lontani, come la Grecia, la Turchia, la Sicilia e le isole Eolie.
Per accedere al porto, che è una delle poche strutture portuali italiane interne alla costa e, quindi, estremamente sicura, costituita di due darsene dotate di 9 pontili fissi, è necessario attraversare l’avamporto che si prolunga esternamente alla costa con un ingresso della larghezza approssimativa di 50 metri e con profondità di 4 che immette in un canale di accesso che si estende per circa 450 metri e permette di raggiungere le due darsene, denominate “Darsena Basento” e “Darsena Borgo”, in cui ormeggiare.
Con riferimento ai venti si segnala che la struttura, ben ridossata dal Grecale e Maestrale, vede quali venti dominanti lo Scirocco ed il Maestro e sempre lo Scirocco, unitamente all’Ostro sono i venti di traversia.
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