Marina di Teulada Verified
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Maiori, una delle perle e dei vanti della Costiera Amalfitana, detiene la spiaggia più lunga di tutta la zona. Una conformazione quindi, che la distingue da tutto il resto della zona. Tale anomalia è dovuta ad una devastante frana che colpì il comune nel 1954. La spiaggia sabbiosa, il meraviglioso lungomare costellato di stabilimenti, alberghi e ristoranti, fanno di Maiori la meta preferita per un turismo di tipo familiare, a differenza del limitrofo comune di Minori che, sfuggito al disastroso evento, conserva la tipica struttura dei borghetti marinari, fatta di vicoli e piazzette che scendono verso la spiaggia e da un piccolo lungomare.
Secondo un antichissima leggenda, narrata dal noto storico romano Plinio (forse), la nascita di Maiori sarebbe legata alla dea Maja che, per la mitologia latina, era considerata la divinità della forza crescente e del germogliare della natura. Plinio narra, infatti, che la Dea, giunta in questo tratto di costa dopo essere fuggita dalla Frigia (in Turchia) per le tante guerre, si innamorò a tal punto della bellezza di questo luogo da decidere di fondarvi una città cui diede il proprio nome che, tradotto in latino sarebbe di “Maiori” che indicherebbe proprio l’idea di “colei che porta crescita” proprio il concetto di maggiore e di crescita.
In realtà la storia ci racconta che come molti altri borghi di questo tratto della costa tirrenica Maiori debba le proprie origini agli Etruschi, per essere poi colonizzata dai Romani. Dopo alcuni secoli, verso la fine del primo millennio d.C. Maiori si riunì ad altre città della costa ed a Capri nella “Confederazione degli Stati Amalfitani” e divenne sede dell’ammiragliato e di diversi arsenali.
Nel corso di quegli anni la città si sviluppò notevolmente e fu oggetto di un’importante opera di fortificazione. Proprio in quel periodo infatti fu eretto il bastione di San Sebastiano ed il castello di San Nicola de Thoro-Plano.
Anche dopo l’anno mille sotto il dominio Normanno la città continuo a crescere ed ad essere fortificata come testimonia l’erezione della Torre Salicerchio, tuttora esistente.
Ma dal 1100, in ragione delle continue invasioni saracene prima e poi di quelle pisane, per Maiori si aprì un periodo di grave declino economico che fu poi aggravato da un devastante maremoto nel 1343 e dalla peste che la colpì nel 1348.
La storia più recente vuole che Maiori, come gran parte dei territori della regione, passò sotto il Regno di Sicilia, poi del Regno delle Due Sicilie e, infine del Regno d’Italia. Dal XIX secolo, infine, Maiori divenne un’importante meta turistica per la sua bellezza paesaggistica e le sue spiagge, ma purtroppo, dopo le devastanti catastrofi del 1300, nel 1954, la città fu colpita da un ulteriore evento catastrofico. Infatti nell’ottobre 1954, a causa di una violentissima alluvione che si abbatté su tutta la costiera Amalfitana, Maiori, come altri comuni della zona, fu devastata da una grave frana che causò la perdita di numerose vite umane e il danneggiamento delle borgate alte e di gran parte del centro storico. A seguito di tale evento le case distrutte furono sostituite con palazzi moderni, che caratterizzano, differenziandolo dagli altri, il centro di Maiori. La frana viene ricordata come uno dei più gravi eventi catastrofici naturali nella storia dell’intera Costiera Amalfitana.
Per chi dovesse ormeggiare a Maiori e volesse fare qualche passeggiata alla ricerca di siti naturalistici o di monumenti storici o religiosi da visitare, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Maiori infatti offre ai turisti un enorme ventaglio di monumenti di grande pregio storico ed artistico, numerose chiese e assolutamente da non perdere la splendida Torre dei Normanni, affacciata sul mare e che regala ai turisti un panorama da cartolina.
Per chi ama la natura, poi, si consiglia di fare la così detta “passeggiata dei limoni”. Il percorso segue l’antica strada che collega i Comuni di Maiori e Minori, passando per il borgo di Torre, consentendo di addentrarsi in un meraviglioso itinerario turistico che attraversa un territorio d’eccellenza per la produzione dei limoni (lungo il percorso si incontrano circa 400 gradini).
Per chi fa turismo marino, invece, sono assolutamente da visitare le numerose grotte raggiungibili unicamente in barca. Tra queste si segnalano la Grotta Sulfurea, al cui interno è tuttora presente una sorgente di acqua sulfurea e la Grotta Pandora, piena di stalagmiti e di stalattiti. Sempre per chi si sposta in barca, molto piacevole è sicuramente fare di snorkeling davanti alle numerose spiagge raggiungibili unicamente via mare, fra cui si segnala la Spiaggia del Cavallo Morto, uno dei tanti paradisi naturali che arricchiscono la costiera amalfitana, nota per le sabbia bianchissima e le acque di un colore blu cobalto.
La leggenda narra che questo posto così bello abbia un nome triste perché in una notte di mare agitato una nave che trasportava destrieri, perse un esemplare in mare. Il cavallo, precipitato nelle acque tempestose, annegò ed i suoi resti approdarono sulla piccola spiaggia, dandole il nome.
Il porticciolo di Maiori, di proprietà Comunale, si trova nella parte ovest dell’abitato del borgo, tra Punta dello Scarpariello e Punta Salicerchio. La gestione del prestigioso Porto di Maiori dal 2018 risulta affidata alla Miramare Service srl che offre gli ormeggi per turisti e residenti, divenendo un punto di riferimento per chi cerca un’esperienza marittima indimenticabile. Sono offerti servizi di assistenza all’ormeggio, manovra e verifica della regolarità dei posti, pronto intervento in caso di incendi e assistenza tecnica in banchina.
Il Porto è costituito da un molo di sopraflutto a due bracci che formano un gomito e da una banchina di sottoflutto. Nella stagione estiva, al fine di implementare i posti di ormeggio, vengono installati dei pontili galleggianti.
Appare opportuno evidenziare che risultano segnalati pericoli di incaglio in prossimità del molo di sottoflutto e che l’accesso nell’area portuale, in caso di forte vento di scirocco, può risultare estremamente difficoltosa. Ciò posto, si segnala, inoltre, che nell’entrare nello specchio acqueo portuale è consigliabile mantenersi al centro del canale di ingresso.
Premesso quanto sopra, nell’evidenziare che nella zona riservata al transito è possibile ormeggiare per massimo 48 ore, si segnala che il vento dominante è lo Scirocco e che si hanno quali venti di traversia quelli provenienti da ponente e da levante, mentre risulta a ridosso per i venti di Tramontana e Grecale.
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