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Il territorio in cui oggi sorge la città di Augusta fu popolato sin dall’età della pietra, infatti sono state scoperte tracce della presenza umana risalenti al paleolitico, al mesolitico ed al neolitico. In particolare era presente un piccolo villaggio fondato dai greci, chiamato Xiphonia, popolato prevalentemente da famiglie di pescatori.
L’attuale nome risale al periodo della dominazione romana ed in particolare ad Ottaviano Augusto, che, nel 42 a. C., di fece erigere una colonia romana, ma non risulta dalle cronache storiche che il borgo romano avesse mai assunto una rilevante importanza.
Sappiamo poi che nel 1219, prima che sorgesse l’attuale città, frate Reginaldo D’Orléans, compagno di San Domenico, vi fondò un hospitium per i religiosi ed i pellegrini. Proprio a frate Reginaldo ed a San Domenico è dedicata una leggenda popolare secondo la quale Reginaldo, all’inizio del XII secolo, appena arrivato nel territorio di Augusta, conficcò sul terreno il suo bastone donatogli dallo stesso San Domenico che, miracolosamente, il giorno dopo fiorì. Lo stupore del frate fu immenso e ritenendo l’evento come un messaggio divino fece edificare proprio ad Augusta la prima Chiesa consacrata a San Domenico.
A seguito dei ripetuti attacchi ad opera dei Saraceni, la signoria normanna che all’epoca regnava, fece erigere una roccaforte nella speranza di interrompere le scorribande barbare e far risorgere il borgo. Ma il vero sviluppo si ebbe quando, avendone intuito la posizione strategica in cui sorgeva, Federico II di Svevia, decise di ampliarla notevolmente con importanti edifici tra cui il favoloso Castello Svevo che ancora oggi conserva tutto suo splendore, prevedendo un piano regolatore che ancora oggi la città di Augusta conserva.
Alla caduti gli Svevi la città, come molti altri centri siciliani, passò prima nelle mani degli Angioini che perseguitarono gli abitanti rimasti fedeli agli Svevi e, successivamente sotto il dominio degli Aragonesi. Perdurando gli attacchi dei saraceni furono eretti sugli scogli del Porto Megarese due roccaforti ancora esistenti e la penisola su cui sorge la città separata dalla costa mediante un largo fossato attraverso il quale era possibile transitare attraverso un ponte levatoio, sostituito più tardi da un ponte in pietra ad archi.
Purtroppo il devastante terremoto del 1693, che rase al suolo quasi completamente anche Catania, non risparmiò neanche la fiorente città di Augusta che rimase distrutta pressoché completamente e, esattamente come avvenne per Catania ed altre città della Val di Noto, fu ricostruita nello stile Barocco siciliano, conosciutissimo e molto apprezzato in tutto il mondo.
In questa stupenda cornice di cultura e storia è incastonato il porto turistico di Augusta che occupa su una superficie totale di 79950 mq ed ha una superficie a terra di 36800 mq, con uno specchio acqueo di ben 43150 mq.
Il Porto, denominato Xiphonio, in onore del nome assegnato al primo insediamento greco della zona, è stato costruito con l’obiettivo di divenire il primo porto turistico riservato alle navi da diporto del Mediterraneo, che offrisse agli armatori servizi esclusivi sia per le imbarcazioni (cantieristica di alto livello, servizi e posti barca idonei all’ormeggio di navi da diporto) che per gli equipaggi (centri benessere, commerciali, …). Dotato anche di una piazzola per il decollo e l’atterraggio di elicotteri, geograficamente il porto si trova in una posizione perfetta, poiché la sua centralità nel Mediterraneo la pone come base di partenza ideale per tutte le rotte verso Malta, Grecia, paesi del nord Africa.
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