Marina di Teulada Verified
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L’Isola di Capri, forse la più nota tra le isole che compongono l’arcipelago Campano, è famosa per il meraviglioso territorio, i panorami indimenticabili, gli hotel esclusivi e lo shopping. Nel suo territorio è presente uno dei siti naturali più conosciuti al mondo, la Grotta Azzurra. Una cavità buia in cui l’acqua del mare si tinge di blu elettrico grazie alla presenza di una grotta sotterranea che filtra la luce del sole. Per chi ha la fortuna di navigare nelle meraviglio acque che circondano questa perla del Mar Tirreno, è assolutamente consigliato dal founder del sito consumare un pasto nel ristorante “il riccio” posto proprio sopra la Grotta Azzurra, raggiungibile sia via mare, dove ci sono appositi approdi, sia via terra.
Oltre la Grotta azzurra sicuramente emblematici dell’Isola di Capri sono i tre Faraglioni, il faraglione di Terra detto Saetta, l’unico ancora collegato alla terraferma; il faraglione di Mezzo detto Stella ed infine il faraglione di Fuori detto Scopolo, famoso perché abitato dalla famosa lucertola azzurra. I Faraglioni capresi sono stati citati nell’Eneide poiché secondo il Vate Virgilio erano dimora delle Sirene, le creature metà donna e metà pesce, meravigliose ammaliatrici, che con il proprio canto rapivano i marinai per poi ucciderli.
Forse però la leggenda più affascinante e nascosta dell’Isola di Capri è legata alla tradizione di regalare una campanellina da portare al collo come simbolo di buon augurio. Si narra, infatti, che a Capri, tanto tempo fa, vivesse un pastorello, orfano di padre, così povero che possedeva unicamente una pecorella. Una sera il pastorello si distrasse a raccogliere dei fiori e, quando si alzò, si rese conto che la pecorella era sparita. Non vedendo la bestiola da nessuna parte, e visto che si stava facendo notte, fu colto dall’angoscia. Poi, sentendo un debole scampanellio, sperando che provenisse dalla campanella che aveva legato al collo della pecora, iniziò a correre a perdifiato verso il suono tra rovi e pietre e continuò a correre finché, mentre stava per precipitare in un burrone, fu fermato da una luce. Quella luce irradiava da San Michele che, su un cavallo bianco, si sfilò dal collo una campanellina e la donò al pastorello, dicendogli che gli avrebbe portato fortuna. Da allora, ogni desiderio del ragazzo fu esaudito.
Lasciando andare le leggende, l’isola di Capri ha una storia ricca e affascinante che risale a tempi antichi. I primi insediamenti umani, infatti, risalgono all’Età del Bronzo, ma la storia documentata inizia con i Greci nell’VIII secolo a.C., che ne occuparono il meraviglioso territorio fino al 29 a.C., quando, sotto il regno di Augusto, i Romani ne presero il controllo.
Durante il periodo romano Capri visse un periodo di immenso splendore. In particolare la vera svolta avvenne nel 29 a.C., quando Cesare Ottaviano, di ritorno da un viaggio in Oriente, vi sbarcò e, stando a quanto raccontato da Svetonio, notò una vecchia quercia che iniziò a dare segni di vita. Cesare Ottaviano, che in seguito divenne Imperatore, con il nome di Augusto, interpretò tale visione come un segno favorevole e da quel momento Capri divenne il luogo di soggiorno preferito di Augusto prima e, successivamente, centro Imperiale con Tiberio che vi stabilì la propria dimora per un decennio, facendovi erigere la famosa Villa Jovis, sua residenza, che è ancora possibile visitare.
Nel corso dei secoli successivi, l’isola passò attraverso varie fasi di dominio e decadimento, divenendo spesso bersaglio di devastazioni e saccheggi da parte dei pirati saraceni, fortemente motivati a dominarla, vista la sua strategica posizione sulla rotta tra Agropoli ed il Garigliano.
Le scorrerie piratesche durarono a lungo, susseguendosi con impressionante frequenza anche durante l’Impero di Carlo V. Proprio in quel periodo le flotte saracene condotte dal temutissimo Khayr al-Dīn, detto Barbarossa, attaccarono ripetutamente e la più violenta delle incursione fu nel 1535, quando incendiarono il castello di Anacapri. Dopo circa vent’anni vi fu una seconda gravissima incursione, questa volta guidata dall’Ammiraglio Dragut, durante la quale venne saccheggiata l’intera isola e fu data alle fiamme la certosa. A seguito di tali fatti l’Imperatore Carlo V autorizzò gli abitanti a girare armati e fece erigere nuove torri per difendere l’Isola. Questo devastante periodo cessò solo nel 1830, quando la Francia conquistò gli Stati Barbareschi.
Tornando a tempi più recenti, l’interesse per Capri riprese durante il XIX secolo, quando divenne una meta di artisti, scrittori e intellettuali, ispirando numerosi lavori artistici e letterari. Oggi, Capri è una rinomata destinazione turistica, conosciuta per la sua bellezza naturale, la costa rocciosa, le grotte marine e l’architettura affascinante.
Descrivere tutto ciò che c’è di bello a Capri, Isola di risonanza mondiale proprio per la sua bellezza, è un’impresa davvero difficile, per cui forniamo di seguito un breve elenco delle bellezze storiche, artistiche e turistiche che i fortunati diportisti che decidono di attraccare nel Porto Marina Grande possono ammirare:
1) Villa Jovis – Una delle dodici ville costruite dall’imperatore Tiberio sull’Isola Villa Jovis, è stata la dimora dell’Imperatore romano Tiberio Giulio Cesare Augusto, nonché il Palazzo del Governo di Roma tra gli anni tra 26 e 37 d.C. Assolutamente visitabile, Villa Jovis è la più grande delle ville fatte edificare dall’Imperatore ed offre una vista panoramica spettacolare;
2) Grotta Azzurra – Una delle grotte marine più famose al mondo, con acque azzurre cristalline. È possibile accedervi tramite piccole barche;
3) Piazza Umberto I (La Piazzetta) – Il centro vivace dell’Isola, circondato da negozi, ristoranti e caffè. È il cuore pulsante dell’Isola ha visto sedersi ai tavolini dei suoi bar le persone più famose del pianeta;
4) Villa San Michele – Costruita dal medico e scrittore svedese Axel Munthe, è stata fatta erigere ad Anacapri, esattamente dove, in epoca romana, sorgeva una delle dodici ville fatte costruire dall’imperatore Tiberio. Aperta ai visitatori sin dal 1930 ora è un museo che accoglie numerosissimi visitatori attratti dalla vista panoramica eccezionale e dalla ricchissima collezione di oggetti d’arte che custodisce;
5) Monte Solaro – Il punto più alto di Capri, raggiungibile tramite una funivia. Offre una vista spettacolare su Capri, la baia di Napoli e la costa amalfitana.
Il meraviglioso porto turistico di Capri, posizionato sul versante nord dell’Isola, in località Marina di Caterola, si trova all’interno di una insenatura naturale che offre ai propri ospiti una notevole protezione dai venti. La struttura turistica dedicata al diporto, nota come Marina di Capri, confina con il porto commerciale, infatti l’intera struttura portuale, denominata Marina Grande, è abbracciata da due lunghi moli posti a protezione dell’insenatura. Ad Ovest troviamo il molo principale, che si articola in tre segmenti, mentre ad Est troviamo il molo di sopraflutto, articolato in due segmenti. Ambedue le barriere risultano internamente banchinate.
Tali moli, che partendo dalla costa e si prolungano sul mare in modo curvilineo, proprio ad abbracciare e proteggere quel tratto di costa, formano due bacini acquei, uno a Ponente ed uno a Levante, separati da un ulteriore moletto interno di sottoflutto. Nel bacino di levante sorge la Marina di Capri. Una volta fatto accesso nel bacino portuale, proprio davanti al canale d’ingresso, c’è una darsena.
Non risultano segnalati particolari pericoli per chi accede nella struttura portuale, benché si sottolinea che bisogna porre attenzione alle unità commerciali in movimento e, nell’accedere al porto, risulta necessario dare la precedenza alle imbarcazioni in uscita.
Una volta ormeggiati nella Marina di Capri è possibile raggiungere il centro con la funicolare che parte proprio nei pressi del Porto e grazie alla quale, in pochissimi minuti, si raggiunge la famosissima Piazzetta.
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