Marina di Teulada Verificato
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- Noleggio autovetture
- Trattamento acque grigie
Per descrive al meglio ai diportisti che volessero ormeggiare al porto di Ostuni questo fantastico borgo, non può farsi a meno di fornire il quadro meraviglioso, elegante e pieno d’amore, che ci ha donato il grandissimo giornalista e scrittore Ettore della Giovanna parlando della città bianca: “Ostuni è la città panoramica per eccellenza, ogni casa è un belvedere, ogni trattoria è della Bellavista, ad ogni finestra v’è un poeta che guarda nella pianura sottostante gli ulivi che cangian colore a tutti i venti […] A Ostuni le case sono bianche, di latte e calce, sono bianche fino a far male agli occhi, sono candidi i muri, le finestre, le porte, le scale, tutto è inverosimilmente bianco. […] A Ostuni si va per capire cosa vuol dire stare al riparo dal sole […] per non desiderare più romanzi, per non pensare più a viaggi lontani, qui c’è il fascino di tutte le città dei mari del Sud, qui c’è l’equatore a portata di mano“.
In queste poche righe c’è già tutta la magia di Ostuni, forse si può solo aggiungere, perché non tutti ne sono a conoscenza, che parlando di magia, non è assolutamente necessario andare nelle lande inglesi per poter osservare un dolmen o menhir risalente al neolitico. Infatti nel Salento ve ne sono moltissimi, spesso neanche notati ed uno di questi, denominato “Tavola dei Paladini” è proprio ad Ostuni. La leggenda vuole che queste opere di pietra risalgano al tempo in cui la terra era abitata dai giganti e che un giorno, alcuni di loro organizzarono una gara per scoprire chi di loro fosse capace di costruire una tavola grande quanto una casa. Molti conficcarono delle immense pietre nel terreno senza grande fatica, ma le pietre costituivano le pareti del dolmen, mancava la lastra superiore. Nessuno se ne dava pensiero perché erano tutti convinti che nessun gigante sarebbe stato così forte da riuscire a sollevare una lastra di roccia così grande. Invece l’ultimo Gigante, un tipo schivo e taciturno, non solo sollevò un’enorme lastra litica, ma la lanciò sulle pareti della tavola, nella posizione che ancora oggi conserva, vincendo così la gara.
Case bianche, dolmen e, incastonato lungo i meravigliosi 20km della costa di Ostuni, punteggiata da una serie di spiagge lunghe, piccole insenature, rocce, dune e vegetazione mediterranea, il fantastico porticciolo turistico, protetto da due moli: uno di levante, banchinato e lungo approssimativamente 70 m ed uno di ponente, della lunghezza di circa 280 m. Nella darsena portuale sono stati istallati alcuni pontili dedicati alle imbarcazioni da diporto. Il porto di Ostuni fu fatto costruire da Charles I di Anjou nel 1277 ed originariamente era chiamato chiamato Petrolla, può ospitare fino a 250 imbarcazioni per una lunghezza massima di 18 metri.
Nell’ambito della darsena del porticciolo di Villanova alcune banchine sono assegnate in concessione a:
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