Marina di Teulada Verificato
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- Corrente in banchina
- Noleggio autovetture
- Trattamento acque grigie
Nella parte settentrionale del Golfo di Policastro, a pochissime miglia nautiche da Marina di Camerota, troviamo il delizioso borgo marinaro di Scario, frazione del Comune di San Giovanni a Piro (SA), che occupa una parte del territorio cilentano che si ritiene possa essere stato abitato dalle popolazioni italiche sin dall’anno 1000 a.C. Questi rimasero in quelle aree fino all’arrivo, prima dei Greci, nel 471 a.C. e poi dei Romani, risalente al 150 a.C.
Il piccolo borgo prosperò durante tutto quel periodo non subendo arretramenti neanche durante le invasioni barbariche che si succedettero anche in quella zona, anzi, nel corso del dominio bizantino, all’incirca a metà del IV secolo, visse periodo di grande serenità e prosperità che si interruppe solo all’inizio del IX sec. a causa delle continue incursioni dei pirati saraceni che flagellarono le coste cilentane. Nel 915, poi, i pirati misero a ferro e fuoco Scario, costringendo i pochi abitanti sopravvissuti ad abbandonare il paese per cercare riparo sulle alture, dove la furia catastrofica dei pirati non potesse raggiungerli.
Dopo questo violentissimo attacco, tuttavia, il borgo di Scanio iniziò a rifiorire e per circa cinque secoli visse un periodo di relativa crescita fino a quando, tra il 1534 ed il 1552 fu nuovamente assediato dai pirati turchi guidati prima Khair-ad-Din Barbarossa e, dopo, dal suo successore Dragut Rais Bassà. Gli attacchi e le conseguenti devastazioni furono così violente che la zona rimase disabitata per oltre un secolo, risorgendo unicamente per opera di alcuni pescatori locali che iniziarono a ricostruire il borgo per ristabilirsi in quel luogo meraviglio.
Relativamente al toponimo ci sono varie ipotesi, ma la più attendibile è che derivi dal vocabolo del greco arcaico skariòs, traducibile in piccolo cantiere navale. Sembrerebbe, infatti, che ai tempi della Magna Grecia Scario fosse un rinomato centro cantieristico marittimo noto per l’abilità degli operai nella costruzione e riparazione delle imbarcazioni da pesca.
Secondo un’altra teoria il nome dell’affascinante borgo deriverebbe dal termine dialettale Scariu, ancora oggi utilizzato per indicare le zone della spiaggia nelle quali vengono portate in secco le barche da pesca.
Il borgo, una delle perle più preziose del Cilento, caratterizzato da una stupenda architettura che vede le case ergersi le une sulle altre in un susseguirsi di colori pastello, separate da strettissimi vicoli e che si sviluppa lungo la costa ai piedi del Monte Bulgheria, è un rinomatissimo centro turistico che gode di un mare cristallino che si infrange nella meravigliosa costiera della Masseta dove è stato mantenuto un notevole pregio paesaggistico ed un bassissimo livello di inquinamento (difficilmente riscontrabili in altre località costiere), grazie ad una ridottissima urbanizzazione ed alla tempestiva istituzione di un parco protetto.
Il Monte Bulgheria, poi, inabissandosi in mare, forma uno dei più bei paradisi subacquei del Mediterraneo ricco di specie marine altrove scomparse da tempo. Qui le acque sono estremamente limpide e flora e fauna marine sono ricchissime, tanto che la zona, soprattutto in prossimità della Grotta dell’Acqua, è conosciuta come “i Caraibi del Cilento”. Si ritiene che questa magnificenza dipenda dalla natura carsica delle rocce, nonché dalla contemporanea presenza di sorgenti sottomarine di acqua dolce e a temperatura più bassa. In questo stupendo angolo di paradiso, non è poi un evento raro l’avvicinamento anche di interi branchi di delfini.
Nel borgo di Scanio è presente uno dei porti turistici più apprezzati della zona, costituito da un molo di sopraflutto della lunghezza approssimativa di 260 m, da un molo interno di circa 80 m, nonché da una riva banchinata di 210 m. Il Bacino risulta ridossato rispetto al vento di Ponente o Zefiro, mentre i venti dominanti sono provengono da NE e SE e soffre di venti di traversia dal III quadrante.
Nell’area portuale, dove è attivo servizio di ritiro rifiuti e vendita ghiaccio, oltre alla Cooperativa Mare Blu, operano altre ditte che si occupano di offrire servizi di ormeggio:
In particolare i posti barca dedicati al transito gestiti dalle due citate cooperative si attestano lungo il molo foraneo. La Cooperativa Sant’Anna dispone dei posti nella testa della diga, dove c’è una profondità di circa 3 metri del fondale, mentre la Cooperativa Mare Blu cura i posti più arretrati sempre lungo la diga foranea.
Oltre a tali aziende nel porto di Scario è presente la Sezione della Lega Navale che ha sede in Via Lungomare G. Marconi – Banchina di terra – 84070 – Scario (SA), contattabile all’utenza telefonica e Fax 0987.4986258, nonché tramite l’indirizzo di posta elettronica scario@leganavale.it. La Sezione dispone di circa 25 posti, di cui uno a disposizione dei Soci in transito che possono sostare per un massimo di 3 giorni.
All’interno del bacino portuale non è presente il distributore di carburante, ma a circa 7 miglia nautiche si trova quello posto all’interno del Porto di Marina di Camerota.
Una volta ormeggiati al Porto di Scario, per chi lo desidera, si consiglia una visita del centro storico, iniziando dal carinissimo lungomare che invoglia a lunghe passeggiate serali alla ricerca dei piccoli locali in cui degustare i meravigliosi piatti tipici a base di pesce e dei caratteristici negozi di artigianato locale, per poi spostarci all’interno del borgo per scoprire come la bianca pietra calcarea con cui sono state realizzate le scalinate, la pavimentazione degli stretti vicoli e i numerosi terrazzamenti, conferisca al paese un’atmosfera fiabesca in cui il tempo sembra essersi fermato.
Sicuramente da visitare è poi:
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