Marina di Teulada Verificato
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A poche miglia nautiche al largo del Golfo di Gaeta troviamo il favoloso Arcipelago di origine vulcanica delle Isole Pontine, anche detto delle Isole Ponziane, il cui toponimo deriva dal latino “Pontiae īnsulae” dal nome dell’Isola maggiore Ponza.
L’arcipelago laziale si compone di sei meravigliosi gioielli incastonati nel blu del Mar Tirreno e sono: Isola di Ponza, Isola di Ventotene, Isola di Palmarola, Isola di Zannone, Isola di Santo Stefano e Isola di Gavi. Le Isole di Zannone, Santo Stefano e Gavi sono completamente disabitate, mentre sull’Isola di Palmarola è presente un ristorante.
Come detto in apertura l’Isola di Ponza è la maggiore delle Isole Ponziane e, forse, anche la più conosciuta. Entrando nel porto di Ponza non si può non restare abbagliati dal caleidoscopio di colori delle antiche case dei pescatori, affastellate una sulle altre, in un susseguirsi di sfumature di colori pastello, dalla meraviglia del golfo che ci abbraccia, dalla cortesia dei residenti e dalla professionalità dei gestori dei diversi moli in cui è possibile attraccare.
Questa gemma preziosa della costa laziale deve la sua fama non solo al mare cristallino e alle splendide spiagge, molte delle quali raggiungibili solo con la barca come la famosissima “Chiaia di Luna” dove, per gli amanti del genere, si consiglia di ancorare e di passarci la notte, ma è estremamente conosciuta anche perché Omero raccontò che su quest’Isola viveva la Maga Circe che fece innamorare di se Ulisse.
Le origini dell’Isola sono avvolte nel mistero, ma si ritiene che sia stata abitata sin dall’era neolitica, benché siano stati i Volsci a costruirvi i primi veri insediamenti. Ponza fu poi dominata prima dai Fenici e poi dai Greci, a cui si deve il nome che deriverebbe proprio dal termine Πόντος che, in greco antico, indica il mare aperto. Secondo alcuni, invece, il nome dell’Isola sarebbe riconducibile all’epoca della successiva dominazione romana ed in particolare al Governatore della Giudea, Ponzio Pilato che, quando era giovane, sarebbe stato mandato proprio in quest’Isola per fare esperienza. Tale teoria tuttavia non appare attendibile perché il ragazzo ottenne l’appellativo di Ponzio proprio mentre vi soggiornava.
Dopo il crollo dell’Impero Romano, Ponza fu abbandonata e divenne un rifugio per pirati e predoni. Nel corso dell’Alto Medioevo, controllata da diverse potenze, tra cui il Ducato di Gaeta e il Regno di Napoli, fu oggetto di frequentissime e violente scorribande dei pirati saraceni che la distrussero più volte, uccidendo peraltro un gran numero di abitanti. Nel corso dei secoli successivi, Ponza passò attraverso varie dominazioni, finché nel 1734 entrò a far parte, unitamente a tutto l’Arcipelago delle Isole pontine, del Regno di Napoli sotto il dominio borbonico. Durante questo periodo l’Isola fu utilizzata principalmente come luogo di confino politico, in cui venivano esiliati oppositori politici e criminali.
Con l’Unità d’Italia, nel 1861, Ponza divenne parte del nuovo Regno d’Italia e durante la Seconda Guerra Mondiale subì bombardamenti e occupazioni da parte delle forze tedesche. Dopo la guerra, l’Isola conobbe un periodo di ricostruzione e sviluppo, con un aumento del turismo fino a trasformarsi in una delle più rinomate mete turistiche italiane grazie alle sue acque cristalline, alle calette nascoste, alle grotte marine e alla bellezza del paesaggio circostante.
Non sembra possibile raccontare in poche righe tutte le meravigliose particolarità dell’Isola che l’anno resa così famosa, ma ci piace, comunque, parlarvi di alcuni luoghi legati a leggende e che rimandano ad un po’ di magia, si consiglia quindi di andare ad ammirare:
1) l’Arco Naturale – conosciuto come “u’spacc purp”, per la sua forma che sembra un tentacolo di polpo spezzato. Visibile in Cala dello Schiavone, passandoci sotto bisognerà esprimere un desiderio che, secondo la leggenda, si avvererà;
2) Cala del Core – in cui si può ammirare una roccia su cui sembra scolpito un cuore. Secondo un’antica leggenda popolare, tanto tempo fa, i giganti abitavano l’Isola di Ponza e quello sarebbe stato il cuore della regina dei Giganti, attaccato in quel posto da Nettuno, suo sposo, dopo aver scoperto che la sua bellissima sposa lo tradiva. Si dice che durante le lunghe notti di tempesta si possano ancora sentire i lamenti del Dio del Mare che non trova pace al suo dolore;
3) Faraglioni di Lucia Rosa – una meravigliosa falesia scavata dal mare con faraglioni e numerosi cunicoli e grotte, legati a una tragica storia d’amore. Secondo la leggenda una fanciulla di nobili origini, Lucia Rosa, si innamorò perdutamente di un contadino, ma la famiglia non accettò mai questa relazione e così la fanciulla, con il cuore spezzato dal dolore per questo amore impossibile, si gettò dal dirupo davanti ai faraglioni.
Il meraviglioso porto di Ponza che si trova nel golfo che si apre tra “Scoglio Ravia” e “Punta Madonna”, risulta protetto a nord dal molo Musco che corre parallelamente ad una scogliera e la banchina “Tenente di Fazio”, posta a sud del porto e che può accogliere solo piccole imbarcazioni in quanto in quel tratto il fondale non è sufficientemente profondo. Nello specchio acqueo del Porto di Ponza, poi, durante la stagione estiva vengono posizionati alcuni pontili galleggianti destinati alle imbarcazioni da diporto.
Per l’ormeggio nel Porto di Ponza è possibile rivolersi a:
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