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Quasi al centro del lussureggiante Golfo di Policastro, la meravigliosa insenatura della costa tirrenica che bagna una porzione rivierasca di ben tre Provincie di tre Regioni diverse (Salerno in Campania, Potenza in Basilicata e Cosenza in Calabria), delimitato al nord da Punta degli Infreschi ed a Sud da Capo Scalea, troviamo il borgo di Policastro Bussentino, frazione storica e maggiore del Comune di Santa Maria (SA).
Paesino di origini estremamente antiche, che sorge proprio alla foce del fiume Bussento, risalirebbe al 471 a.C., durante il periodo della Magna Grecia, come colonia greca della attuale città di Reggio Calabria, all’epoca denominata Rhegion. Il borghetto, originariamente noto con il nome di Pyxous, fu uno snodo importantissimo per i commerci dei coloni Greci.
Nel corso del II secolo a.C., poi, la città passò sotto il dominio dei Romani con il nome di Buxentum e, nel VI secolo d.C., fu anche sede Vescovile, mantenendo tale privilegio fino al XIV secolo. Nel tempo tuttavia la città subì diversi saccheggi e devastazioni a seguito delle numerose invasioni barbariche che flagellarono la zona, tra cui vengono ricordate per la ferocia e la devastante distruttività quelle dei Vandali di Genserico nel V secolo d.C. e dei pirati Saraceni nel 915.
Nel 1320 Policastro fu nuovamente attaccata e distrutta dai genovesi condotti dall’Ammiraglio Corrado Doria e subì ulteriori due pesanti devastazioni da parte dei pirati Turchi nel 1534 e nel 1552, durante le quali fu anche distrutto il Convento Francescano nonché, alcuni secoli dopo, nel 1806, quando fu attaccata dalle truppe francesi.
Ci piace ricordare, poi, che Policastro Bussentino diede i natali all’Imperatore Romano Libio Severo che ricevette la nomina, per volere del potentissimo Generale Romano Ricimero, a Ravenna il 19 novembre del 461. Secondo un’antica leggenda, inoltre, questa cittadina sarebbe famosa anche perché Alarico, re dei Visigoti, si sarebbe fatto seppellire con le sue immense ricchezze sotto le acque del fiume Bussento.
Oggi Policastro Bussentino è una piacevolissima realtà turistica balneare, che offre ai propri ospiti, oltre a numerose attrazioni tipicamente estive, anche un importante complesso archeologico che merita di essere visitato, nonché grazie alla presenza del fiume Bussento, la possibilità di effettuare entusiasmanti escursioni della zona a piedi, a cavallo ed in canoa.
Il porticciolo di Policastro Bussentino è uno dei molti porti comunali della Campania sia a vocazione turistico diportistica che peschereccia. Il bacino acqueo è protetto un molo di sopraflutto, articolato in tre braccia della lunghezza complessiva di 320 metri circa e da un molo di sottoflutto ad L che si estende approssimativamente per 230 metri. All’interno, grazie anche alla presenza di un pennello di circa 100 metri, è articolato in tre darsene, Darsena Occidentale, Darsena Centrale e Darsena Orientale. Nel segnalare la necessità di prestare attenzione ai bassi fondali, si raccomanda di non superare i 3 nodi di velocità spostandosi all’interno dell’area portuale.
Relativamente ai venti si segnala che il porto, ben ridossato per il vento di Ponente, vede quali venti dominanti il Grecale e lo Scirocco che è anche vento di Traversia.
Per ormeggiare nell’area portuale, oltre a poter contattare i riferimenti comunali: Sito Web: Porto Turistico Peschereccio – Comune di Santa Marina, E-mail info@comune.santamarina.it e telefono 0974-986822, i diportisti possono interfacciarsi con la società Nautica Bifano, (Cellulare 3343087883), che dispone di un molo presso la struttura portuale ed offre la possibilità di ormeggio barche e di noleggi giornalieri, settimanali e mensili. I riferimenti completi della Nautica Bifano sono individuabili nella finestra a sinistra di questa pagina internet.
Oltre ai servizi di ormeggio espressamente dedicati ai diportisti, la Nautica Bifano offre la possibilità di effettuare escursioni personalizzate alla scoperta dell’Area Marina Protetta di Punta Infreschi e della costa cilentana.
Una volta ormeggiati nel Porticciolo di Policastro Bussentino, oltre ad una passeggiata per ammirare le possenti mura che la circondano, si consiglia di visitare la Cattedrale (Porta santa della diocesi di Teggiano-Policastro) che, eretta in stile romanico con tetti a due spioventi, presenta un bellissimo portale marmoreo. Da ammirare, in particolare, la Vergine in trono con Bambino scolpita nell’edicola, nonché il soffitto, dipinto a tempera dal pittore De Pirro di Lagonegro e il meraviglioso pavimento maiolicato risalente all’800.
Da non dimenticare, poi, che la Cattedrale conserva al suo interno vestigia dell’epoca paleocristiana, infatti, dietro l’altare maggiore, troviamo la Cripta che fu edificata nell’area del foro romano e che era l’antica Chiesa paleocristiana bizantina della città. Sorretta da 14 colonne, la Cripta ha mantenuto l’originario aspetto romanico.
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