Marina di Teulada Verificato
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Nel versante meridionale del Golfo di Napoli, e più esattamente all’inizio della costa Sorrentina, sul promontorio che divide il Golfo di Napoli da quello di Salerno, troviamo la città di Vico Equense.
A seguito di alcuni ritrovamenti di oggetti funerari, si ritiene che i primi insediamenti umani in quell’area risalgano al VII secolo a.C., anche se per la prima volta quel territorio fu citato nel I secolo a.C. da Silio Italico nell’opera “Punica”, raccontando di un soldato originario di un borgo chiamato Aequa, che sorgeva vicino alla città di Sorrento.
La storia ci racconta che a seguito di una rivolta Silla attaccò la città di Equa quasi distruggendola; più tardi, però, in età imperiale, la nobiltà romana apprezzò molto quel territorio per le sue bellezze naturali e per le numerose sorgenti termali, facendovi edificare le proprie ville per l’Otium che, nel 79 d.C., vennero inesorabilmente distrutte dalla catastrofica eruzione che sommerse sotto uno strato di cenere e detriti molti dei centri di questo tratto della costa campana.
Nel periodo intercorrente dal 1200 al 1550 circa, l’arrivo degli Aragonesi provenienti dalla Spagna prima e dei francesi Angioini poi, rivitalizzò molto il borgo che si era molto spopolato anche in ragione dei numerosi attacchi subiti dai pirati saraceni che imperversavano lungo tutte le coste italiche. Proprio a quel periodo risale la costruzione di molte chiese, di un’imponente struttura militare conosciuta come Castello Giusso e di una cinta muraria eretta a difesa della città.
Nel tempo intorno al borgo sorsero numerosi centri minori, perlopiù edificati nei pressi delle chiese, e che oggi costituisco le attuali frazioni. L’attuale assetto urbanistico, tuttavia, fu attuato nel XIX secolo durante il quale furono abbattute le antiche mura difensive e furono realizzate una strada ed una linea tramviaria di collegamento tra Castellammare di Stabia e Sorrento, che permisero a Vico Equense di uscire dall’isolamento.
Grazie a tali imponenti opere la città si rivitalizzò notevolmente, assurgendo nuovamente a ricercata meta turistica sia per le sue meravigliose coste che per le rinomate sorgenti termali.
Trascorrendo una vacanza in questa perla campana sicuramente meritano una visita il “Castello Giusso”, fatto erigere alla fine del 1200 da Carlo II d’Angiò e nel quale si spense, nel 1788, uno dei massimi giuristi e pensatori italiani dell’illuminismo, Gaetano Filangieri. Ma non solo, si consiglia, infatti di non perdere:
1) ex-cattedrale di Santa Maria Annunziata – eretta su uno sperone di roccia proprio a picco sul mare; si attesta come uno dei pochi edifici sacri in stile gotico della penisola sorrentina, caratterizzato, però, da una facciata in stile barocco;
2) chiesetta dell’arci-confraternita – posizionata proprio alle spalle della Chiesa di Santa Maria Annunziata custodisce al proprio interno un rarissimo altare ligneo, risalente al 1700, che le suorine di clausura del convento della Santissima Trinità decorarono con un’infinità di piccoli coralli, perline, e opere realizzate in pasta di vetro;
3) Terme dello Scrajo – il complesso termale fu costruito verso la fine dell’Ottocento e sfrutta diverse benefiche sorgenti di acqua solfurea. In passato queste preziose acque venivano usate anche per la cura di numerose patologie. Il complesso si attesta come uno dei più importanti dell’area ed è raggiungibile con la ferrovia grazie ad una fermata posta proprio a ridosso dell’ingresso.
La città è dotata di un piccolo porticciolo, a vocazione peschereccio-turistica, delimitato da un molo di sopraflutto, della lunghezza di circa 220 metri, che si protende in direzione NNE ed è internamente banchinato all’interno, nonché da un moletto di sottoflutto, che si protende verso NW e non raggiunge i 100 metri di lunghezza. All’interno dello specchio acqueo, che si apre sotto il costone roccioso su cui si erge Vico Equense, è possibile ormeggiare sia lungo i due pontili galleggianti, che ai gavitelli del campo boe. Nell’ambito della struttura opera la Cooperativa Sant’Antonio di Equa che ha la gestione di una parte dello specchio acqueo in cui sono presenti pontili galleggianti che possono ospitare fino a 80 barche di lunghezza massima di 25 metri. La Cooperativa, con sede in Via Arcoleo, 1 – 80069 Vico Equense (NA), che dispone anche di una gru per il varo e l’alaggio, può essere contattata all’utenza cellulare e Whatsapp 339 5861165, ovvero tramite E-Mail paolostaiano@gmail.com.
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